Confindustria Ceramica

di Sara Seghedoni15   Maggio   2013

Country Report: Ucraina

Cer il giornale della Ceramica n.379

L’alto potenziale del mercato interno ucraino rappresenta una forza trainante per la crescita della produzione ceramica. La posizione geografica del paese tra due enormi mercati, la capacità di consegnare piastrelle via mare negli Stati Uniti, nei paesi arabi e in Cina e le e grandi riserve di materie prime di base – soprattutto argilla  - sono tra i principali fattori determinanti per la crescita del settore ceramico.



Nel 2018 sono 8 le principali aziende ceramiche e la produzione a è cresciuta del 3% rispetto al 2017, raggiungendo i 54 milioni di metri quadrati.
La produzione è assorbita dalla domanda interna per oltre il 60%; le vendite dei produttori locali sono pari a 33,2 milioni di metri quadrati, mentre l’export ha raggiunto in valore assoluto i 19,2 milioni di metri quadrati (-4%). I principali paesi di destinazione dell’export di ceramica ucraino sono la Russia (43%), Polonia (16%, Moldavia (11%), Bielorussia (8%). Quote inferiori per Romania (6%), Azerbaijan (3%), Italia, Germania e USA con il 2% del totale export.
Nel 2018  il consumo di piastrelle di ceramica in Ucraina è aumentato del 2%, il volume ha raggiunto i 44, 2 milioni di metri quadrati con un consumo procapite di 1,05 metri quadrati / anno. L’import è pari a 10,9 milioni di metri quadrati, in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente. Analizzando i flussi di importazione, il primario fornitore estero è la Polonia (35%), seguono Spagna (24%), Cina e Bielorussia (10%). L’Italia detiene una quota del 5%.



Vlentin Shevetovsky, fondatore della Godeln Tile Ceramic Group – principale produttore in Ucraina – afferma che il paese dispone di materie prime ecologiche di altissima qualità che vengono fornite anche a produttori leader a livello mondiale, come Italia e Spagna. Il Paese investe molte risorse nelle attività produttive e vengono raggiunti livelli molto elevati di efficienza. Ad esempio la cava aperta Maidan-Vilysky (situata nella regione Khmelnitsky) è cresciuta quasi dallo zero al 3% del mercato mondiale del feldspato e l’argilla bianca è molto apprezzata dai principali produttori mondiali. Occorre sottolineare però che la produzione di ceramica in Ucraina necessita di un forte sostegno da parte del governo. Quest’ultimo dovrebbe attuare misure per proteggere i produttori nazionali, equi dazi all’importazione, un sistema di formazione e supporto di personale qualificato, riduzione della migrazione di manodopera, aumento degli standard sociali e clima favorevole per investitori interni.



Maksym Romanenko, direttore dello studio di design Fashion Interior, sostiene che la ceramica italiana è conosciuta principalmente per le soluzioni interessanti del suo design e per la varietà dei formati, a partire dalle lastre di grandi dimensioni. Tra le preferenze dei consumatori ucraini vanno di moda le piastrelle in cemento, tutte le tipologie di pietra naturale, piastrelle di forme e formati non standard e grandi formati. Tra i progetti che lo studio sta realizzando vi sono quelli del settore residenziale, dove attualmente è impegnato nella realizzazione di un edificio composto da appartamenti di varie dimensioni, dai 42 metri quadrati ai 188 metri quadrati.



Sergii Voitenko direttore generale di Agromat – distributore tra i più grandi con oltre 91 milioni di euro di fatturato annuo -, dichiara che il mercato delle piastrelle e sanitari del Paese si sta sviluppando parallelamente al settore delle costruzioni. Dopo la rivoluzione del 2014 si è verificata una notevole flessione del mercato, ma ora la situazione è in ripresa. 
In Ucraina le nuove costruzioni sono più richieste delle abitazioni usate e il ritmo di realizzazione degli immobili è stabile. Secondo il comitato statistico di Stato dell’Ucraina, in tre trimestri nel 2019 sono stati commissionati 7.743.416 metri quadrati per alloggi.
Le dinamiche dello sviluppo dell’industria ceramica in Ucraina sono paragonabili a quelle del mercato delle costruzioni nel suo complesso. Nei prossimi tre anni, più di 350mila appartamenti saranno messi in vendita nella sola Kiev.



Gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno raggiunto nel 2019 i 7,9 miliardi di euro, +5,4% rispetto all’anno precedente. La crescita stimata è ancora più significativa, considerando che il paese viene da una importante recessione segnata a partire dalla crisi del 2014, anno in cui gli investimenti in costruzioni hanno registrato una calo del 30% circa (5,8 miliardi di euro).
Gli investimenti complessivi nell’edilizia non residenziale nel 2019 sono pari a 2,8 miliardi di euro (+5,4% rispetto al 2018), mentre gli investimenti destinati alle opere del genio civile sono pari a 2,5 miliardi di euro (+5,3%). Stessa cifra per gli investimenti nell’edilizia residenziale, con aumento del 5,6%. Gli ucraini vedono nel mattone un investimento sicuro con la preferenza per gli immobili di nuova costruzione; gli investimenti nel 2019 sono pari a 7,1 miliardi di euro (+5,4%). Tuttavia si evidenzia nell’ultimo anno un aumento anche nei progetti di ristrutturazione; 800 milioni di euro (+5,6%) sono infatti destinati ai progetti di riqualificazione.


 
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- Russia (Cer n.373) - anno 2019
- Sud America (Cer n.374)
- Tailandia (Cer n.375)
- Africa (Cer n.377)
- India (Cer n. 378)