Confindustria Ceramica

di Franco Boccia17   Settembre   2014

Ripensare la 'Supply Chain' per creare valore

La logistica 2.0 (Logistics Intelligence) può essere una leva molto importante per la nuova competitività delle PMI. Anche seguendo gli obiettivi europei verso la smart specialization delle industrie.

La ripresa in Italia: cosa occorrerebbe per le aziende industriali? Una considerazione riportando quanto andava asserendo sui media IBM: “Possiamo considerare che tutti stiamo assistendo al fatto che sistemi intelligenti stanno creando nuovo valore per le aziende, enti ed istituzioni in tutto il mondo. Nei paesi industrializzati prima, ma ora anche nelle nazioni in via di sviluppo. L’intelligenza viene infusa all’interno dei sistemi e dei processi che fanno funzionare il mondo. Oggi non solo i computer, ma praticamente ogni cosa può incorporare tecnologia, essere interconnessa e dotata di intelligenza operativa. Miliardi di dispositivi digitali, collegati attraverso internet, stanno producendo un oceano di dati. E queste informazioni possono essere trasformate in intelligenza operativa, grazie a capacità di calcolo e strumenti di analisi con cui possiamo dar loro nuovi significati. Con modelli matematici sofisticati oggi possiamo iniziare a prevedere i cambiamenti all’interno dei nostri sistemi. Il fatto che pubbliche amministrazioni, istituzioni e grandi aziende in tutto il mondo stiano facendo propria questa sfida è già un’ottima notizia. Soprattutto perché hanno preso coscienza che non possiamo lasciarci sfuggire questo momento. La costruzione di un pianeta più intelligente è già iniziata”.
In considerazione dell’enorme attuale necessità delle aziende industriali di rifocalizzarsi, dopo la crisi, su prodotti e servizi complessi, ad altissimo valore aggiunto; per ripresentarsi e potere consolidarsi sui nuovi assetti di mercati internazionali, oltre che su quelli interni, e con maggiori ‘armi’ di competitività possiamo quindi effettuare le considerazioni seguenti in tema di Logistica.
In sintesi si propone soprattutto alle Istituzioni di favorirne la diffusione delle migliori conoscenze e pratiche/esperienze per la gestione ottimizzata ed innovativa dei processi logistici e di Supply Chain. Per facilitare informazione, formazione, aggiornamenti sulle problematiche della logistica e dell’utilizzo delle metodiche e strumenti per le ottimizza gestionali. Per favorire/supportare eventuali revisioni organizzative conseguenti. Per promuovere/realizzare eventuali piattaforme ICT comuni e di base per formazioni e per utilizzi di tools delle suddette applicazioni ‘economici/adatti’ alle PMI.


La logistica 2.0 (Logistics Intelligence)? Quando si parla di logistica e di Supply Chain si tratta oggi di una realtà con successioni di rapporti tra azienda-fornitore-cliente nelle catene di co-sviluppi di prodotti, di co-previsioni, co-acquisti e produzioni e consegne; dalle materie prime ai prodotti intermedi, a quelli finiti. In esse la Logistica integrata è la materia che permette di ottenere il raggiungimento migliori degli obiettivi di mercato. Possono essere presenti imprese di concezione/sviluppo prodotti, produttori finali, fornitori, subfornitori, distributori, punti vendita finali, clienti intermedi, consumatori finali, ecc……Anche da Nazioni diverse di fornitura. Pure per Nazioni diverse di consegna ed utilizzi finali di prodotti e/o servizi. E ciò anche in presenza di una ‘crisi’ e con la necessità cogente di aggregazioni/reti per una ‘ripresa’. Si parla ora di: Supply Chain Estesa = Catene/reti di Aziende integrate in cascata, ecc.…….Supply Chain Management = con la Logistica Integrata ed estesa (funzioni/processi inter-aziendali integrati – flussi di materiali, prodotti, dati).
Consideriamo però oggi i seguenti fatti: la purtroppo ‘lenta’ evoluzione possibile di configurazioni di strutture, di mezzi ed impianti per le gestioni logistiche (lunghi tempi ‘logistici’ e grandi finanziamenti per innovare o migliorare le strutture logistiche: autostrade, porti, ferrovie, ecc…). Le metodologie e la ICT/Web già a supporto della Logistica oggi. L’evoluzione concomitante alla ICT/KM/Web 2.0. L’evoluzione concomitante dell’azienda alla ‘enterprise 2.0’.
 

Sorgono le domande spontanee seguenti: le metodologie innovative e la ICT/KM/Web 2.0 possono essere a supporto per le ottimizzazioni della logistica, da oggi in poi? è possibile dare uno specifico contributo per la ripresa della nostra competitività?
Stante la ‘lenta’ evoluzione possibile di configurazioni di strutture, di mezzi ed impianti per le gestioni logistiche, mentre si attendono i nuovi investimenti nelle infrastrutture si può investire nella ‘intelligenza’ per la logistica. Occorrono molti meno investimenti (rispetto a quelli per le infrastrutture). Si ottengono risultati in molto minor tempo. Si ricavano anche suggerimenti per le migliorie alle infrastrutture.
Stante la configurazione di macroprocessi potenziali principali di logistica, per ognuno degli attori/aziende delle catene/filiere specifiche, si può fare leva sui seguenti fattori. La conoscenza ed il suo utilizzo ‘intelligente’. Le ottimizzazioni. La ICT 2.0 e l’evoluzione dei maggiori sistemi di calcolo. La sperimentazione virtuale, che favorisce l’innovazione metodologica. Esempi concreti sia di sistemi di supercalcolo che di applicazioni innovative di ICT possono essere osservati presso il Cineca a Bologna.

Nell’ottimizzazione della Supply Chain si devono considerare i seguenti obiettivi ‘logistici’:
• Ottimizzare/innovare il servizio logistico per livello di servizio (tipo; data; quantità consegnata/richiesta), Lead Time del servizio (dal ricevimento ordine alla consegna), Costi del servizio (tutta la catena logistica), Qualità del servizio (rispondenza all’uso richiesta),….ed altri KPI (Key Performance Indicators) (si veda anche il modello standard SCOR, Supply Chain Reference Model, del Supply Chain Council).
• Aumentare il valore ‘completo’ effettivo della logistica/Supply Chain. Le situazioni di un mercato sempre più globale e la continua e impellente necessità di innovare per competere ed assicurare una continua crescita del profitto, costringono le aziende a considerare la riduzione dei costi come un obiettivo primario; ma anche ad agire mantenendo una positività dei flussi di cassa.
Normalmente la misurazione delle prestazioni dei processi della logistica si è sempre basata su indicatori di riduzione dei propri costi (soprattutto quando assumono importanza cfr. quelli di sviluppo e lavorazioni dei prodotti): di efficienza generale lungo l’intero processo/filiera produttivo, di minimizzazione delle scorte, di saturazione degli impianti e dei macchinari, ecc…
Nella situazione contingente pure di difficoltà di erogazioni di crediti, le aziende si adoperano in ogni modo per recuperare anche liquidità attraverso una migliore e più efficiente gestione delle operazioni finanziarie. Diventa pertanto importante attingere anche alle fonti di possibile finanziamento interno, sia in termini di riduzione dei costi, ma pure di recupero di risorse di natura finanziaria.
Nel caso della logistica si tratta quindi di considerare il suo valore completo: cioè il contributo completo della logistica alla realizzazione di valore (come inteso dagli investitori dell’azienda). L’obiettivo è anche di mantenere a un livello il più basso possibile il capitale circolante, che corrisponde al flusso di denaro che dovrebbe consentire la gestione corrente dell’azienda. Avere poche giacenze di magazzino; riuscire ad incassare quanto prima dai clienti; cercare di pagare il più tardi possibile i fornitori.
 

Esso è strettamente dipendente dal modo in cui i processi della logistica vengono gestiti (SCM). Il concetto di Capitale Circolante quindi conduce anche a ragionare in termini di unità di tempo, oltre che in unità monetarie. D’altro canto la logistica è una serie di processi con pratiche e tecnologie, congegnate anche per la gestione ottimale del tempo. Oltre a parlare di ‘capitale circolante’ si può così considerare pure il ‘ciclo dei flussi di cassa’. In una gestione di logistica in azienda, oltre alle problematiche di flusso di materiali, se si tiene conto anche dei due fattori di natura finanziaria come i tempi di pagamento ai fornitore ed i tempi di incasso dai clienti, ed inoltre anche ai benefici indiretti che possono ottenersi da una gestione migliore del capitale fisso, ed eventuali minori carichi fiscali, e da auspicabili incrementi di vendite per i migliori livelli di servizio, si possono prendere decisioni più opportune anche in caso di scelte strategiche. Ad esempio per decisioni di effettiva convenienza di outsourcing logistici.

(ndr. Franco Boccia è consulente di direzione ed esperto di organizzazione aziendale)