di Alfredo Ballarini06 Agosto 2014
Imballaggi, settore da A+
Il settore degli imballaggi, formato da aziende che riforniscono il settore ceramico - osservato attraverso un rappresentativo campione di 14 società omogenee anche dimensionalmente (con fatturato entro i 50.000 euro) - ha aumentato le vendite nel 2012 del +2,39%, passando da quasi 225 milioni di Euro a 230,3 milioni di fatturato, riuscendo ad aumentare contemporaneamente la redditività lorda operativa (EBITDA) dal 5,72% al 7,07% del valore prodotto, grazie ad un aumento dell’incidenza del valore aggiunto - un risultato possibile nonostante un lieve appesantimento nell’incidenza del costo del lavoro e degli altri oneri di gestione. Anche gli ammortamenti sono aumentati sia in valore assoluto che in percentuale, e nonostante questo si registra ancora un miglioramento del margine operativo netto (EBIT) da 7,43 a 10,5 milioni, corrispondenti al 4,46% del valore della produzione. Grazie ad un piccolo contributo anche delle voci straordinarie prosegue bene il trend positivo del risultato netto di esercizio, in crescita nei tre anni esaminati.
La gestione finanziaria migliora rispetto ai due anni precedenti e rimane ad una percentuale, il 18% del fatturato, assolutamente gestibile senza affanno. Aumenta anche il free cash flow ad un livello che permetterebbe di chiudere la posizione debitoria onerosa entro i 3 anni successivi a parità di valori. La gestione della tesoreria sintetizzata nel grafico (ndr. si veda il documento pdf allegato) ha sicuramente degli spazi di manovra per essere migliorata, sia come struttura del time frame delle varie posizioni, sia come ribilanciamento del ciclo finanziario, che favorisce troppo i pagamenti rispetto agli incassi.
Statisticamente le previsioni sulla redditività indicano una maggiore probabilità di diminuzione dell’incidenza dell’EBITDA, che è tanto più possibile quanto meno strutturale è il miglioramento della situazione evidenziata dal conto economico. Vi sono circa un 56% di probabilità che l’EBITDA scenda sotto al livello del 6,3% di incidenza sul valore prodotto, mentre sono solo il 2% le probabilità che lo stesso indicatore aumenti a livelli superiori al 7,9%; rimangono un 42% di probabilità che l’EBITDA mantenga una % di incidenza compresa tra 6,3 e 7,9%.
Riassumendo idealmente le caratteristiche economico-finanziarie di questo settore in un valore unitario di rating , valutato con la scala S&P ma con criteri soggettivi nostri, avremmo un punteggio molto positivo, pari ad A+.