Confindustria Ceramica

CO2 emissionsdi Andrea Contri20   Marzo   2014

Emission Trading, oneri ed opportunità

La nuova disciplina relativa alle emissioni richiede un’ampia serie di adeguamenti, ma anche possibili vantaggi finanziari

ETS: una sigla destinata a diventare pane quotidiano per il mondo delle aziende, alle prese con vincoli ambientali che impongono di rimanere all’interno di precisi e definiti parametri - pena il subire pesanti multe pecuniarie o, peggio ancora, il rallentamento della produzione - .
Le novità in materia di Emission Trading (ETS), la direttiva europea sul contenimento delle emissioni di CO2 a livello comunitario, sono state oggetto di un convegno organizzato dalla Federazione Confindustria Ceramica e Laterizi, lo scorso 17 dicembre dal tema “Gestione delle quote EUA: dinamiche ed opportunità di mercato”. Il tutto con l’obiettivo di fornire adeguati contenuti tecnici ed operativi alle aziende, al fine di ottimizzare la gestione e valorizzazione dei rispettivi portafogli quote EUA attraverso il ricorso alle aste, il mercato secondario e la gestione finanziaria delle quote. Un’attività non facile se si pensa che il mercato della quotazione delle quote di CO2 è stato sempre caratterizzato da una grossa volatilità nei prezzi.


Il 1° gennaio 2013 segna infatti l’entrata in vigore della terza fase dell’EU ETS, che estende il suo perimetro di applicazione anche agli operatori del settore della ceramica. Tra le altre scadenze, entro il 30 aprile 2014 gli operatori dovranno restituire certificati EUA pari alle tonnellate di CO2 emesse nel 2013.
Essendo attualmente entrambi i settori esposti al rischio di carbon leakage (nel 2015 ci sarà la revisione della lista dei settori esposti al rischio di delocalizzazione), i gestori ricevono il 100% delle quote spettanti a titolo gratuito per la compensazione delle proprie emissioni. Il meccanismo ETS basato su assegnazioni secondo le metodologie del fall back approach e del benchmark di prodotto, calcolati sulla prestazione media del primo decimo percentile delle emissioni specifiche degli impianti più efficienti nel territorio dell’UE nel periodo 2007-2008, prevede che nel caso di emissioni superiori alle quote gratuite assegnate gli operatori possono approvvigionarsi di quote di emissione sul mercato.
Per tutte le aziende sottoposte alla direttiva EU ETS, e in particolare quelle che hanno partecipato al meccanismo fin dal 2007, il ricorso al mercato dei carbon credits (EUA, CER, ERU) è motivato da operazioni di copertura, ma soprattutto dallo sfruttamento delle possibilità di gestione e valorizzazione del proprio portafoglio attraverso prodotti offerti da trader del settore. Infatti, a prescindere dalla posizione dell’impianto rispetto alla compliance, l’allocazione gratuita di EUA può essere gestita come asset, e mantenendosi neutrali rispetto al rischio mercato – in taluni casi – può anche generare una rendita, in termini di beneficio economico e/o di maggior volume di EUA CER disponibili nel proprio portafoglio (contratto di affitto); ovvero permettere una forma di autofinanziamento in tempi rapidi e a tassi inferiori rispetto a quelli del mercato creditizio (contratto c.d. di repurchase - REPO).


Ai gestori del settore ceramico/laterizi, in quanto operatori soggetti alla Direttiva EU ETS, è data anche la possibilità di partecipare alle aste di quote di emissione di tutti gli Stati membri, sia quelle della piattaforma comune transitoria (c.d. t-CAP) gestita da EEX, sia quelle delle piattaforme nazionali tedesche (EEX DE) e del Regno Unito (ICE UK). In alternativa, è possibile acquistare le quote EUA al mercato secondario, le cui principali piattaforme di scambio restano ancora EEX e ICE, e nei quali le quote di emissione sono acquistabili sia come contratti spot che nelle diverse derivate ammesse dai mercati finanziari.
Esistono anche altre opportunità sul mercato previste dal meccanismo come il ricorso ai crediti internazionali (CER ed ERU) che minimizzano il costo della propria posizione rispetto alla compliance. La direttiva EU ETS prevede infatti la possibilità di compensare parte delle emissioni ricorrendo ai crediti internazionali originati dai meccanismi flessibili del protocollo di Kyoto, opzione sicuramente conveniente considerando che i prezzi di queste ultime si aggirano intorno ai 0,56 € rispetto ai 5,38 € delle quote EUA. Il Regolamento UE 1132/213 stabilisce i limiti di utilizzo di questi crediti nella terza fase dell’EU ETS che, per gli operatori nuovi entranti che non hanno ricevuto allocazioni gratuite nel periodo 2008-2012 (intero settore delle piastrelle di ceramica ed il 90% dei laterizi), è pari al 4,5% delle emissioni verificate nel periodo 2013-2020 mentre per alcuni impianti (10% del totale) di produzione di laterizi, già soggetti all’ETS nel secondo periodo, risulta pari all’11% delle quote allocate nel periodo 2008-2020 (valore più alto rispetto al 7,5% concesso nel periodo 2008-2012).
In base alle quotazioni del 29/01/14, un’allocazione di 25.000 EUA ha un valore al mercato di 134.500 €, cifra che rappresenta il valore dell’autofinanziamento a cui un impianto può accedere, con un tasso annuo compreso tra il 3% e il 5%, attraverso la sottoscrizione di un ”repo” che prevede la vendita spot e il contestuale acquisto a termine. Attraverso invece “l’affitto”, si genera una rendita annuale superiore al 4% (circa 5.500,00 € | 1.000 EUA o 9.800 CER).
Al termine dell’incontro presso l’Associazione si sono organizzati incontri business to business tra gli operatori del mercato e le aziende del settore. Si è trattato della prima iniziativa a livello nazionale in cui è stato possibile favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta rappresentata da diversi operatori del mercato di respiro europeo.
 

Scadenze annuali ETS

Data Adempimento
28 febbraio
(di ogni anno)
Comitato ETS rilascia le quote gratuite spettanti all’impianto per l’anno in corso sul registro delle quote del gestore stesso.
31 marzo
(di ogni anno)
Scadenza per la comunicazione da parte dei gestori delle emissioni relative all’anno solare precedente. Tali emissioni, basate sulle metodologie contenute nei Piani di Monitoraggio, devono essere certificate da un ente accreditato.
30 aprile
(di ogni anno)
Scadenza per la restituzione ad opera del  gestore delle quote (per un ammontare pari alle tCO2 comunicate) sul registro delle emissioni.