Confindustria Ceramica

colorifici - colore - smalti - inchiostridi Alfredo Ballarini15   Febbraio   2018

Gli inchiostri ceramici "lucidano" il bilancio

Analizziamo Il settore dei colorifici per ceramica ampiamente rappresentato da un campione di 21 società omogenee, per le quali - nel biennio 2015-2016 - si osserva l'inversione della rotta aumentando le vendite di un +4,84%, dopo il precedente calo del  -1,57%. Il fatturato è passato da 362,9 milioni di Euro a 380,6 milioni. Si riprende, anche se non ritorna al valore 2014, la redditività lorda operativa (EBITDA) che si porta  al 6,02% rispetto al valore prodotto, aumentando dai circa 18,7 milioni di euro a 23,2.  Tre fattori insieme incidono su questa situazione:  1) il leggero contenimento del costo del lavoro in valore assoluto, che assume un tono più consistente se lo osserviamo come diminuzione del peso percentuale, grazie all'aumento delle vendite precedentemente osservato; 2) una leggera ripresa del valore aggiunto sia in percentuale che in valore assoluto; 3) un incremento degli "Altri ricavi e proventi" superiore al contemporaneo aumento degli "Altri oneri di gestione". Dopo la frenata - sia dinamica che reddituale -  dei due anni precedenti, si nota ora un certo riequilibrio della situazione, che si spera possa perdurare negli anni seguenti. Gli ammortamenti sono aumentati sia in valore assoluto sia nella loro incidenza percentuale, mentre sostanzialmente non variano il loro peso gli accantonamenti: così l'utile operativo netto (EBIT) aumenta rispetto al precedente esercizio, ma rimane ben lontano dal valore di due anni prima, più che doppio di quello attuale pari al 1,27% del valore prodotto. Una nota positiva proviene anche degli oneri finanziari che cambiano segno, cioè i proventi hanno superato consistentemente gli oneri e questo permette di conseguire un deciso incremento del "Risultato corrente" dallo 0,80% al 4,13% del valore prodotto.  È insignificante il contributo delle voci straordinarie e abbastanza contenuto l'incremento delle imposte cosicchè alla fine del conto economico il risultato del settore dei colorifici raggiunge un discreto 3,14%, anche se solo in parte ottenuto da "meriti" della gestione operativa caratteristica.

Passando ad un'analisi grafica dei dati, effettuata grazie alla nuova applicazione WI-FROM.exe elaborata dallo Studio Ballarini per analizzare automaticamente in 1 minuto qualunque bilancio depositato in Italia, possiamo velocemente tracciare una serie di figure dalle quali avere ulteriori elementi di giudizio.

Il grafico dell'andamento della struttura finanziaria permette di meglio valutare l'efficienza finanziaria e l' equilibrio dello stato patrimoniale di settore:
1)    Le vendite del settore dei colorifici, rappresentate dall'altezza del triangolo sulla destra, sono inferiori rispetto al patrimonio investito, rappresentato a sua volta dall'altezza di tutta l'area colorata a sinistra: l'efficienza finanziaria del settore rimane inferiore a 1
2)    I debiti finanziari netti, rappresentati dall'ovale, hanno ridotto la loro incidenza sul fatturato al 36,8% rispetto a quasi il 52% del precedente esercizio e in effetti l'altezza dell'ovale è di poco superiore a circa un terzo di quella del triangolo delle vendite.
3)    Il CCN Capitale Circolante Netto (Net Working Capital) del settore dei colorifici è sostanzialmente nullo, cioè lo scalino del rettangolo verde di destra, che si forma quando tale rettangolo sorpassa quello di sinistra, è inesistente, anzi appena negativo.  Questo significa che le risorse finanziarie di lungo termine (rettangolo verde a dx) sono circa paritetiche agli investimenti di lungo termine (rettangolo verde a sx).
4)    Il Margine di Tesoreria, che risulta dallo scarto tra i due rettangoli rossi, è algebricamente negativo, perché i finanziamenti di breve (rettangolo rosso destro) sono maggiori della liquidità (rettangolo rosso sinistro)
5)    Infine abbiamo il CCNo, cioè il capitale Circolante Netto operativo, identificato dallo scalino tra il rettangolo azzurro sommato a quello arancione di sinistra confrontato con il rettangolo azzurro di destra, che altro non è che la necessità finanziaria creata, con la gestione operativa, dal magazzino e dai crediti (rettangolo azzurro + arancio a sx), al netto delle dilazioni ottenute in gran parte da fornitori (rettangolo azzurro a dx). Come emerge chiaramente, il CCNo è stato coperto soprattutto dai debiti finanziari a breve (rettangolo rosso di destra).

Tale situazione è in equilibrio ma migliorabile, in quanto la presenza di debiti finanziari a breve provoca dei costi per interesse o per impegno di capitale e potrebbe essere in parte sostituita da finanziamenti di più ampio respiro, soprattutto per rafforzare le proprie difese nei confronti di possibili tensioni finanziarie legate a eventuali perdite su crediti o inefficienze di produzione. Questo risultato si potrebbe ottenere anche agendo su una leva diversa: quella del ciclo finanziario, che vede dei tempi medi di incasso da clienti pari a 132 giorni contro tempi medi di pagamento a fornitori di 86 giorni.

Nei grafici "Come lavora economicamente?" e "Come paga? Cioè c'è solidità finanziaria?", creati sempre grazie all'applicazione WI-FROM.exe e rivolti a chi non ha esperienza o tempo per leggere i numeri,  si evidenzia in entrambi una "torta" divisa in un'area rossa, che rispecchia l'insieme dei fattori da migliorare e in un'area verde che invece evidenzia quanto di positivo è stato riscontrato. È evidente a colpo d'occhio che, nonostante la prevalenza di positività verde che supera la metà della circonferenza in entrambe le figure, vi è ancora parecchio da lavorare - sia dal punto di vista economico che finanziario -  per migliorare la situazione e diminuire la zona rossa. In particolare, sul versante finanziario, migliorando la struttura del circolante netto ed economicamente, lavorando sul valore aggiunto e su una maggiore efficienza dei capitali investiti, come ben evidenziano i due grafici a barre sulla destra delle torte.
Concludiamo l'analisi osservando le previsioni sulla redditività lorda: gli indicatori statitici sono ancora propensi per una stabilizzazione dell'incidenza dell'Ebitda tra il 4,9% e il 7,2% sempre con un'elevata probabilità pari al 68%. Ciò significa due cose: 1) che se non si interviene sull'efficacia strategica della gestione si rimane costretti in un range reddituale non soddisfacente; 2) che in tale range anche un piccolo peggioramento del peso dell'Ebitda rischia di incidere non poco sull'utile finale di conto economico.  Riassumendo infine le caratteristiche economico-finanziarie di questo settore in un valore unificato di rating , valutato con la scala S&P ma da noi soggettivamente elaborato, avremmo un valore comunque ancora in leggero miglioramento ad A+.