Confindustria Ceramica

01   Dicembre   2016

#CasaItalia

Le 4 priorità della Federazione Confindustria Ceramica e Laterizi sul piano per la messa in sicurezza del territorio nazionale proposto dal Governo: conoscenza del rischio, norme tecniche e antisismiche e cultura costruttiva

1. CONOSCENZA E CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO
In Italia, 3 edifici su 4 sono stati costruiti prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica. E’
fondamentale, pertanto, procedere speditamente alla mappatura dettagliata del patrimonio esistente
attraverso la "classificazione sismica degli edifici" per valutarne il reale livello di sicurezza.
Senza la conoscenza del rischio, si continuerà a sottovalutare il problema. È auspicabile la più
ampia diffusione del fascicolo del fabbricato con opportuna inclusione negli interventi di
incentivazione già programmati e, a tal fine, si potrebbe ‘partire’ dagli immobili soggetti a
compravendita.

2. INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE SISMICA
L’obbligatorietà dell’intervento di miglioramento o, se possibile, di adeguamento sismico è insito nella
consapevolezza del rischio. La principale motivazione, soprattutto per le prime case, deve essere la
tutela di chi ci abita. Dal punto di vista economico, questo richiede un idoneo sistema di
incentivazione. Occorre prevedere un meccanismo strutturale per l’adozione di misure antisismiche
su tutte le abitazioni e per tutte le aree sismiche, con una particolare attenzione a quelle ad alta
pericolosità (zone 1 e 2) e/o di finanziamenti agevolati a condizioni favorevoli. In considerazione del
costo di intervento, che in alcuni casi potrebbe rilevarsi come particolarmente elevato (oltre i 1.000
€/m2). Va sottolineata anche l’opportunità della demolizione e ricostruzione, risultando – in questi casi
– più performante e meno costosa della ristrutturazione stessa. In tal senso, è necessario che il
meccanismo di incentivazione non sia discriminante tra la ristrutturazione e la
demolizione/ricostruzione e, pertanto, occorre che l’incentivo sia esteso anche alla demolizione e
ricostruzione (con modifiche della superficie utile coperta, di sagoma ed area di sedime
preesistenti), quantomeno per la parte corrispondente al volume complessivo dell’edificio
originario (ai fini dell’incentivazione, il solo volume ricostruito, eccedente la volumetria
demolita, è da considerare come “nuova costruzione”).

3. REGOLAMENTAZIONE TECNICA E STANDARD PRESTAZIONALI
Non è più accettabile che l’aggiornamento delle Norme Tecniche delle Costruzioni, previsto ogni 2
anni, possa subire così ampi ritardi: le norme del 2008 sono ancora vigenti e la revisione approvata 2
anni fa dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non è stata ancora pubblicata. Inoltre, nonostante il
tempo a disposizione, non è stato possibile un confronto tecnico con le categorie rappresentanti i
materiali da costruzione, al fine di perfezionare le parti relative alle tecnologie più evolute, quali ad es.
murature con giunti orizzontali sottili; elementi costruttivi non strutturali, come le tamponature;
calcestruzzo fibro-rinforzato (FRC).

4. IDENTITÀ E QUALITÀ
Tra gli obiettivi di un piano nazionale di cura e messa in sicurezza deve trovare la corretta
collocazione la cultura costruttiva del Paese e l’identità dei territori e dei nostri paesaggi. Il settore dei
laterizi e della ceramica è costantemente impegnato nella proposizione delle migliori soluzioni
costruttive e delle competenze tecniche del sistema industriale, da mettere a disposizione del Paese.
È per questo che l’industria ceramica ha ritenuto necessario promuovere una filosofia dell’abitare, che
rispetti le specificità del nostro territorio e che esalti le qualità e le eccellenze del made in Italy. “La
Casa Mediterranea” è un modello abitativo che unisce passato e futuro dell’edilizia italiana e
punta ad un edificio antisismico, efficiente energeticamente, confortevole e salubre.