Confindustria Ceramica

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18   Gennaio   2013

Il dossier 'made in'

Confindustria Ceramica apprezza la proposta per l’introduzione dell’obbligatorietà del ‘made in’ nella normativa comunitaria: una battaglia di civiltà per i cittadini e le imprese europee

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Il Parlamento Europeo, istituzione i cui membri sono eletti direttamente dall’Europa dei Popoli, ha approvato a larga maggioranza una risoluzione comune presentata da cinque gruppi parlamentari a favore del reinserimento nell’agenda della Commissione Europea del dossier sul ‘made in’, relativo all’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine della merce introdotta sul mercato comunitario.

Confindustria Ceramica, nel ringraziare gli on. Cristiana Muscardini – relatrice del regolamento e vice presidente della Commissione Commercio Internazionale -, Gianluca Susta e Niccolò Rinaldi, rimarca con forza l’importanza di un provvedimento che punta ad allineare l’Europa ai principali competitori economici mondiali, quali Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, Brasile, Giappone solo per citarne alcuni. Una norma che, peraltro, consentirebbe al consumatore europeo di operare scelte di consumo consapevoli, grazie alla conoscenza dell’origine delle merci, un fattore sicuramente significativo ed importante nella decisione d’acquisto.

Un provvedimento particolarmente importante soprattutto per quelle produzioni fortemente caratterizzate made in Italy, come lo è la ceramica italiana, che sconta anche in Europa, tra gli altri, fenomeni di’ ‘Italian sounding’: l’acquisto di prodotti il cui naming echeggia all’Italia, ma che vengono invece realizzati da produttori di altri Paesi. I prodotti realizzati nel Mercato Comune, che devono adottare elevatissimi standard ambientali e di sicurezza sul lavoro imposti dall’Europa, si scontrano con una incredibilmente incerta legislazione dell’origine della merce della stessa Europa, che richiederebbe invece una necessaria coerenza. Auspichiamo che la reiterata, ampia e chiarissima volontà espressa dal Parlamento Europeo venga recepita dalla Commissione e dal Consiglio Europeo e possa trasformarsi, nel più breve tempo possibile, in un provvedimento legislativo a valore su scala europea. Un indispensabile norma che, avente forza di legge in Europa, potrebbe ulteriormente rafforzare il ‘Ceramics of Italy’, marchio che l’intera industria ceramica italiana riserva ai soli prodotti realizzati sul suolo nazionale.

“E’ veramente incomprensibile - dichiara Franco Manfredini, Presidente di Confindustria Ceramica - l’atteggiamento di alcuni governi europei che ostacolano ancora l’adozione nella Ue di una norma sull’obbligatorietà della indicazione d’origine delle merci. Il marchio di origine significa tracciabilità delle merci a partire dal luogo di produzione o fabbricazione e rappresenta una precondizione per garantire più sicurezza ai consumatori e per qualsiasi valutazione sulle caratteristiche green dei prodotti. E’ palesemente infondata la pretesa incompatibilità con le regole del WTO”.

 

NOTA DEL 14 FEBBRAIO 2013

Un nuovo, importante passo avanti verso l’obbligatorietà dell’indicazione del ‘made in’ nei prodotti consumati in Europa. L’iniziativa del vice Presidente della Commissione Europea on. Antonio Tajani di inserire nella proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti specifiche disposizioni sull’obbligatorietà dell’indicazione di origine della merce rappresenta una significativa, nuova ed efficace impostazione che rafforza la tutela del consumatore e la trasparenza sul mercato. Un passo avanti molto significativo che registra il plauso di Confindustria Ceramica che, da sempre, reputa questo come fattore essenziale per la tutela del consumatore.

L’importante passo avanti sta nel fatto che la proposta di rendere obbligatoria l’indicazione di origine viene posta all’interno del sistema di norme che regolano la sicurezza dei prodotti, un ambito normativo, percepito come particolarmente importante dai cittadini europei. “Prioritario per un continente evoluto è che il consumatore possa fare acquisti consapevoli, partendo dalla conoscenza dei prodotti e di tutte le loro specificità – afferma Franco Manfredini, Presidente di Confindustria Ceramica –. Questa è, prima di tutto, una battaglia di civiltà e di coerenza normativa per l’Unione Europea, che applica alle sue imprese gli standard ambientali e di sicurezza più elevati al mondo”.

L’argomento, dal 2005 all’attenzione delle Istituzioni Comunitarie, venne nelle scorse settimane stralciato dalla Commissione Europea. Successivamente, su azione degli onorevoli Muscardini, Susta e Rinaldi, il Parlamento Europeo reiterando l’orientamento di precedenti pronunce, votò a larga maggioranza il reinserimento dello stesso dossier nella agenda dei lavori.

Confindustria Ceramica auspica che la procedura di co - decisione possa procedere senza ulteriori ostacoli per giungere ad una rapida approvazione del provvedimento.