Confindustria Ceramica

uSafe Labdi Thomas Foschini13   Luglio   2020

uSafe Lab, il triage "prefabbricato"

Il progetto apre la strada ad una nuova cultura del welfare aziendale nella fase di convivenza post-Covid

Una struttura modulare e personalizzabile, che implementa le stesse logiche di sicurezza di un presidio ospedaliero ma, allo stesso tempo, ne supera le rigidità, aprendo la strada ad una nuova cultura del welfare aziendale e di comunità. È uSafe Lab, un vero e proprio ambulatorio di triage prefabbricato che, nelle intenzioni degli sviluppatori, potrebbe rappresentare un alleato prezioso per la “ripartenza” delle aziende nella fase post-Covid.
Tre i partner del progetto, lo studio di progettazione, architettura integrata e interior design Archilinea di Sassuolo e la società di architettura e ingegneria Binini Partners, con sede a Reggio Emilia e Milano, affermata nella progettazione integrata in Italia e all’estero, specializzata nella progettazione di strutture ospedaliere. Quindi Sistem Costruzioni, azienda di Solignano (MO) che progetta e commercializza case in legno ecosostenibili.
 

“L’idea di questa struttura – spiega l’architetto Giuseppe Gervasi, amministratore delegato di Archilinea – nasce anzitutto per mettere in sicurezza gli ambienti di lavoro industriale. Dopo una prima realizzazione di successo, abbiamo deciso di industrializzare questo progetto e di metterlo a disposizione di tutta la comunità”.
Sì, perché dopo una fase iniziale in cui gli interlocutori erano, sostanzialmente, le aziende impegnate a trovare una difficile quadra tra la ripartenza delle attività e le misure anti-Covid, sono sempre di più le strutture pubbliche, a partire dai presidi sanitari, che si mostrano interessate ai potenziali vantaggi di una struttura di questo tipo.
Primo forse banale aspetto, quella che si sperava essere un’emergenza temporanea si è trasformata in una convivenza forzata, potenzialmente impattante sul modo stesso di concepire le attività sociali e d’impresa ancora per un tempo molto lungo. “Siamo stati colti di sorpresa – sottolinea Gervasi – e le soluzioni adottate sin qui sono state, necessariamente, temporanee”. Vedasi tendoni, tensostrutture, ed altri moduli provvisori installati all’esterno degli ospedali e delle fabbriche per il triage degli accessi. “Quelli che proponiamo con il progetto uSafe Lab sono moduli stabili, con design e finiture di pregio, tecnologicamente concepiti come strutture ospedaliere”.
 

Cinque le versioni disponibili, dal modulo base, che consente di effettuare controllo e diagnostica di 80 persone l’ora in 40 mq di superficie utile, alle versioni Medium Plus, L e XL, quest’ultima configurabile con funzioni di triage “drive through”. Piccoli ospedali, certo, di cui però si è reso necessario superare limiti e rigidità, tanto evidenti nella fase più acuta dell’emergenza.
 “Pensiamo all’enorme impegno profuso da medici e infermieri ogni giorno nelle nostre vecchie strutture ospedaliere - spiega Tiziano Binini, presidente di Binini Partners, studio che ha progettato, tra gli altri, anche il nuovo ospedale Galeazzi in Area MIND a Milano – quello che ci serve sono strutture di nuova concezione, dove a circolare siano i campioni e non le persone”.
Tecnicamente, la caratteristica più rilevante di uSafe Lab è quella di essere pensata con le stesse logiche di sicurezza e precauzione di una sala operatoria o di un reparto di malattie infettive. Percorsi univoci, anzitutto, sia da parte del personale addetto (medici e infermieri) sia da parte dei visitatori (dipendenti della fabbrica, fornitori, clienti). Soprattutto, una struttura isolata dall’esterno dove i diversi ambienti possono essere pressurizzati in maniera differente, per evitare la contaminazione di locali che devono rimanere asettici e viceversa.
“I tradizionali sistemi di condizionamento dell’aria prevedono il ricircolo all’interno dei locali. Implementando le logiche da sala operatoria – spiega Binini – all’interno del modulo uSafe Lab l’aria viene filtrata con filtri assoluti e ritorna all’esterno dopo opportuno trattamento. Gli stessi operatori entrano negli spogliatoi dove indossano i dispositivi di protezione, ed escono da un altro percorso dove tali dispositivi vengono smaltiti, trattandoli come rifiuti ospedalieri”.
È sufficiente ricordare gli assembramenti nelle sale d’attesa di ambulatori ed ospedali per comprendere l’interesse suscitato dalla proposta anche al di fuori dell’ambiente industriale. “L’esperienza sul campo ci ha dimostrato – conclude Binini – che l’efficacia della risposta a una situazione di emergenza sanitaria non dipende solo dalla preparazione del personale ma, anche, da come le infrastrutture sono concepite”.
 

Ospedali, imprese, ma anche sport e turismo. Questi, spiegano i responsabili architettonici del progetto, i settori target, ipotizzando una fase di “convivenza” con il Covid sperabilmente non eterna, ma di certo abbastanza lunga per suggerire un approccio più strutturato all’argomento. Anche perché, nel caso delle imprese, un solo caso di contagio si può tradurre in un fermo produttivo, mettendo ulteriormente a repentaglio fatturati e posti di lavoro. “Una prospettiva che non ci possiamo permettere”, fermo restando che le strutture uSafe Lab installate si potranno prestare, in futuro, anche a destinazioni d’uso differenti.
Già riferimento nel settore per la capacità di costruire 1.600 moduli abitativi in poche settimane dopo il sisma delle Marche, Sistem Costruzioni ha curato l’industrializzazione del progetto. “Dal punto di vista dei materiali – spiega l’a.d. Emanuele Orsini – uSafe Lab si compone di un rivestimento esterno che può essere realizzato in ceramica o alluminio. Quindi di uno strato isolante che ricopre la struttura vera e propria, realizzata in legno multistrato ‘pieno’ di tipo x-lam. All’interno, cartongesso isolato e rivestimenti concepiti per agevolare al massimo le operazioni quotidiane di sanificazione e igienizzazione”, che può avvenire con lampade a raggi UHV o tramite gas di ozono quando i locali sono vuoti (ad esempio di notte).
La sostenibilità del materiale legno-ceramica, e le numerose possibilità di personalizzazione, sono l’ultimo importante aspetto della proposta che, sotto il profilo autorizzativo, non dovrebbe comportare particolari problemi per le aziende che lo richiedono. “Attualmente – spiega Orsini – è possibile richiedere l’autorizzazione per strutture temporanee. Ci aspettiamo da parte dei Comuni massima collaborazione in questa fase, per accelerare le istruttorie”. Senza dimenticare, spiega l’amministratore delegato di Sistem Costruzioni, la possibilità per le aziende di usufruire del credito d’imposta sino a 80mila euro, sulla base dell’art. 120 del D.L. 19 maggio 2020, il cosiddetto “decreto rilancio”. Attualmente, i tempi di consegna garantiti per i moduli uSafe Lab non superano i 60 giorni.