Confindustria Ceramica

Stampo per ceramicadi Alfredo Ballarini17   Aprile   2018

La gestione finanziaria degli stampisti

Il settore degli stampisti per ceramica, osservato attraverso un rappresentativo campione di 17 società ha incrementato le vendite nel 2016 del 4,28% passando da 93,96 milioni di Euro a 97,98 milioni di fatturato.  Questa volta però la redditività lorda operativa (EBITDA) aumenta solo in valore assoluto, in quanto l’incidenza sul valore prodotto diminuisce passando  dal 7,84% al 7,78%. La diminuzione percentuale del margine lordo si manifesta nonostante un incremento del peso del valore aggiunto, che passa da un’incidenza del 37,6 al 38,26% rispetto al valore prodotto, a causa dell’aumento dell’incidenza del costo del lavoro che passa dal 28,9% a circa il 29,2% a cui si aggiunge anche il lievitare degli altri oneri di gestione per circa cinquecentomila euro (+ 0,5% di quota). Come già evidenziato altre volte, il costo del lavoro si nutre di una grossa fetta del valore aggiunto generato, superiore al 76% dell’intera torta.  Il fatturato per addetto cede appena di 4 migliaia di euro ma sostanzialmente tiene rispetto all’anno precedente. Persiste la tendenza in aumento sia in valore assoluto sia come peso percentuale dei costi dovuti al godimento dei beni di terzi, quindi locazioni e affitti in genere. Questa voce grava per il 2,8% del valore prodotto e indica il grado di utilizzo di beni durevoli sfruttati in locazione. Qualora fosse stata scelta la strada dell’investimento di capitale proprio il 2,8% del valore prodotto sarebbe invece rimasto come flusso di cassa disponibile per la gestione. Ancora in crescita anche gli ammortamenti mentre rientrano gli accantonamenti dopo il balzo all’insù dell’anno precedente. Alla fine, la gestione operativa del conto economico evidenzia un margine operativo netto (Ebit) in aumento per il quinto anno consecutivo in valore assoluto, ma in diminuzione, già da due esercizi, come peso percentuale sul valore prodotto dal 3,53% al 3,49%.
 

Invertono la direzione, in senso negativo, gli oneri finanziari, appesantendosi sia in valore assoluto che in percentuale, a fronte di una posizione finanziaria netta che però migliora decisamente dal 31,8% del 2015 al 19,5% del 2016. Questa discrepanza con l’andamento dell’indebitamento nel suo complesso è spiegabile probabilmente con un peggioramento della componente straordinaria, relativa alla gestione dei cambi o eventualmente al costo nel suo complesso. Il settore degli stampisti per ceramica chiude così il conto economico 2016 ancora in positivo con un utile finale di 942 mila euro, in calo rispetto all’1,275 milioni dell’anno prima e con una percentuale sul valore prodotto dello 0,94%.
 

Tuttavia, il cash flow della gestione corrente, al netto di imposte, migliora per il terzo anno consecutivo e in tal modo, grazie anche alla diminuzione della posizione finanziaria netta, permette il rimborso di quest’ultima in circa 3,5 anni a parità di condizioni. Aumenta anche la capitalizzazione (intesa come peso dei mezzi propri sul totale del patrimonio aziendale) al 28,08% dell’attivo, mentre il ciclo finanziario, se da una parte migliora l’incasso dai clienti da 140 a 100 giorni, dall’altra peggiora la dilazione media ottenuta dai fornitori che passa da 148 a 109 giorni.
Statisticamente le “previsioni” sulla redditività dello scorso anno, che indicavano una probabilità al 59% che l’ Ebitda % si mantenesse in un range tra il 7,1% e l’8,8%, sono state sostanzialmente centrate.  Per i bilanci 2017 questo calcolo indica solo stabilità per lEbitda % attorno al valore del 7,8% essendo diminuita al minimo la volatilità di tale risultato economico.
 

Passando ad un’analisi grafica dei dati, effettuata grazie alla nuova applicazione WI-FROM per analizzare i bilanci automaticamente in 1 minuto, emergono a colpo d’occhio alcune evidenze sull’andamento della Struttura Finanziaria:
1) le vendite di settore, rappresentate dall’altezza del triangolo di destra sono inferiori rispetto al patrimonio investito, rappresentato dall’altezza del rettangolo di sinistra; quindi l’efficienza finanziaria del settore è inferiore a 1 ed esattamente pari allo 0,84, cioè il comparto fattura meno di quanto investe.
2) I debiti finanziari netti rappresentati dall’ovale, mostrano anche figurativamente di essere una percentuale contenuta sia delle vendite (triangolo a destra) sia del patrimonio (rettangolo a sinistra).
3) Il CCN (capitale circolante netto) del settore degli stampi è positivo anche se non si può definire abbondante: i 2 rettangoli verdi di destra riescono, insieme, a formare uno scalino che supera il rettangolo verde di sinistra, finanziando così la liquidità e parte del magazzino. Questo significa equilibrio finanziario perché  risorse finanziarie di lungo termine finanziano, oltre agli investimenti, anche parte del circolante operativo.
4) Il Margine di Tesoreria, che risulta dallo scarto tra i due rettangoli rossi (se appoggiati alla stessa base), è negativo, perché i finanziamenti di breve (rettangolo rosso di destra) sono maggiori della liquidità (rettangolo rosso di sinistra). Questo significa che la tesoreria di breve è a debito. Non è un fattore negativo in sé, ma se corretto, ad esempio migliorando il ciclo finanziario visto in precedenza, garantirebbe una gestione migliore e più economica.
5) Infine, abbiamo il CCNo (il capitale circolante netto operativo), identificato dallo scalino tra il rettangolo azzurro (clienti e altri crediti operativi) sommato all’arancione (magazzino) a sinistra e il rettangolo azzurro di destra (fornitori e altri debiti operativi). Si tratta dunque della necessità finanziaria creata dalla gestione operativa al netto dei fornitori. Come emerge dalla figura, il CCNo è stato finanziato in parte dai debiti finanziari a breve (rettangolo rosso di destra) ed in parte dal capitale circolante netto CCN come indicato in precedenza al punto 3.
 

La panoramica che emerge da questa rappresentazione grafica è quella di una situazione finanziaria che aumenta decisamente il suo equilibrio, pur rimanendo aperti dei margini di ulteriore miglioramento. Questo giudizio è espresso, forse anche più ottimisticamente, dal grafico “Come paga? Cioè c’è solidità finanziaria?” la cui “torta”, divisa in un’area rossa, che rispecchia l’insieme dei fattori da migliorare e in un’area verde che invece evidenzia quanto di positivo è stato riscontrato, evidenzia solo un 3% del cerchio in rosso.
Nel grafico “Come lavora economicamente?” si evidenzia invece una “torta” che esprime un giudizio buono, ma più severo: in quanto la parte rossa di fattori che potrebbero essere migliorati da una gestione più dinamica si amplia al 25%, circa un quarto, della torta complessiva.
 

Riassumendo idealmente le caratteristiche economico-finanziarie di questo settore in un valore unitario di rating, valutato con la scala S&P, ma secondo calcoli da noi semplificati, otteniamo un valore migliore rispetto all’esercizio precedente raggiungendo il livello A- .


PER L'ANALISI GRAFICA SI VEDA L'ALLEGATO PDF QUI SOTTO