Confindustria Ceramica

15   Gennaio   2018

Riduzione degli oneri elettrici dall'85% al 55%

Il nuovo articolo 39 sugli oneri elettrici riduce gli oneri per l’industria ceramica italiana

Oltre il 50% del costo della bolletta energetica delle imprese italiane non è dovuto al costo della commodity (energia elettrica), ma ai cosiddetti "oneri elettrici" che vanno a remunerare costi per altre politiche generali e che sono stati caricati sui consumi elettrici. Per correggere questa distorsione, la Commissione Europea ha consentito ai singoli Paesi di intervenire: l’Italia ha completato l'iter di approvazione del nuovo meccanismo di allocazione degli oneri elettrici per le imprese energivore, una misura di politica industriale conosciuta come "art. 39" pubblicata ieri sera in Gazzetta Ufficiale.

Provvedimento di grande interesse ed atteso anche dall'industria ceramica che da anni subisce una fortissima penalizzazione competitiva nei confronti dei produttori esteri che hanno costi energetici inferiori ai nostri. Ad esempio il settore ceramico italiano ha fino ad adesso pagato annualmente un extra-costo di oneri elettrici per circa 60 milioni di euro, mentre il carico sopportato da un'impresa tedesca è meno di 1/5 di quanto pagato in Italia. «Questa situazione - afferma Franco Manfredini, Presidente della Commissione Energia di Confindustria Ceramica - ha frenato la capacità competitiva di settori, come il nostro, che quotidianamente sui confrontano sui mercati di tutto il mondo».

Sul tema si era avviato da tempo un dialogo serrato e costruttivo con gli uffici del Ministero, che ha portato oggi a questa decisione. Grazie all’impegno del Governo e delle Commissioni parlamentari si è completato un iter complesso che riconosce l’eccellenza dell’industria ceramica nel panorama italiano, un settore che presenta un avanzo della bilancia commerciale di 4,2 miliardi di euro e che nel solo anno 2016 ha investito oltre 400 milioni in innovazione tecnologica.

“Salutiamo con soddisfazione questo provvedimento del Governo – conclude Franco Manfredini - che risponde positivamente ad una attesa e ad una istanza più volte sollecitata. Questa misura governativa finalmente si aggiunge ai notevoli investimenti tecnologici in corso, alla leadership dell’innovazione ancora in atto che caratterizza il nostro settore manifatturiero, che ha bisogno tuttavia anche di un Sistema Paese più competitivo per affrontare le sempre più severe sfide del mercato globalizzato”.