Confindustria Ceramica

Tecnologia STAR_AST-LBdi Thomas Foschini15   Dicembre   2017

STAR, diagnostica 4.0 a portata di smartphone

AST4 presenta la nuova porta d’accesso ai servizi di diagnostica e manutenzione predittiva. Si parte da LB, ma l’obiettivo è il mondo.

Da un lato ci sono i fornitori di tecnologia, tutti (o quasi) attrezzati per offrire, insieme alle macchine, pacchetti di servizi e software per diagnostica e manutenzione predittiva. Dall’altro c’è la civiltà dell’immagine, con gli smartphone quale strumento privilegiato, ed alla portata di tutti, per interfacciarsi con il mondo esterno. Si inserisce in questo contesto la proposta di AST4, start up nata nel 2016 con l’obiettivo duplice di integrare nella produzione ceramica servizi di manutenzione programmata degli impianti, sia sotto il profilo software sia sotto l’aspetto della formazione di tecnici e operatori.
Un rapporto privilegiato con la LB di Fiorano Modenese – la cui gamma di offerta integra “nativamente” la piattaforma software AST4 per la manutenzione predittiva – la società va oltre presentando STAR (Superior Technology Augmented Reality) una nuova app per smartphone e tablet, capace di operare in realtà aumentata avvalendosi di supporti quali le HoloLens, che consente di accedere a tutti i servizi di diagnostica, manutenzione predittiva e ricambistica semplicemente inquadrando l’oggetto con la fotocamera del proprio dispositivo.
 

“Ad oggi – spiega Stefano Puccini, ingegnere elettronico e managing director di AST4 – tutte le aziende offrono pacchetti di ‘servizi 4.0’. La sfida consiste nel rendere questa immensa mole di dati e informazioni che provengono dalle macchine utile per il cliente, agevolando il lavoro e la formazione dei manutentori, standardizzando le procedure, storicizzando gli interventi di manutenzione in modo tale da sviluppare in azienda, al tempo stesso, un salto di qualità tecnologico e un cambio di mentalità”.
Punto di forza di STAR è, secondo gli sviluppatori, l’enorme semplificazione della porta d’accesso al sistema: “L’applicazione – spiega Stefano Puccini – sfrutta la realtà aumentata, rendendo immediatamente disponibili tutta una serie di informazioni sovrapposte all’oggetto reale, dall’esploso 3D all’origine degli allarmi, dal pezzo di ricambio da ordinare o da reperire a magazzino, con relativo codice, a veri e propri step di intervento manutentivo”. Per fare un esempio, in caso di allarme al motore del carro principale, basta aprire il quadro elettrico ed inquadrarlo con la fotocamera dello smartphone, aprire la diagnostica allarmi, ed eccoci indirizzati al singolo componente difettoso, che l’app evidenzia in modo univoco sovrapponendo informazioni al quadro reale. Per procedere alla riparazione, è poi sufficiente seguire la “sequenza manutentiva” proposta, agendo sul componente reale che l’applicazione virtualizza in 3D.
 

Quale il vantaggio di ottenere queste info semplicemente inquadrando il componente? Primo, sullo schermo appaiono solo le informazioni che servono, eventualmente profilate sulla specifica figura (manutentore elettrico, informatico, ecc) che effettua l’intervento. Secondo, si tratta di una porta d’accesso “democratica” (“lo smartphone ce l’hanno praticamente tutti, in tutti i mercati del mondo e ad ogni livello in azienda”). Terzo, la formazione dei nuovi tecnici manutentori, a cui non solo l’app fornisce info semplici ed accessibili per gli interventi ma, ad esempio inquadrando una porzione d’impianto, permette di ricondurre all’ubicazione del singolo componente da controllare. Non ultimo, il fatto che se i sistemi di diagnostica sono di solito disponibili nei computer di fianco alle macchine, considerando l’impianto nel suo insieme tali “hub 4.0” non sono sempre prossimi tra loro o prossimi al problema (“è il manutentore stesso – osserva Puccini – che in questi casi può muoversi fisicamente attraverso l’impianto inquadrando le varie parti e identificando l’origine della criticità”).
Dati di processo, presenza e origine degli allarmi, l’intera documentazione tecnica legata al singolo componente e agli step manutentivi necessari, storico degli interventi effettuati sono tra gli elementi che l’operatore, tramite un semplice menu a tendina, può avere a disposizione sul proprio smartphone. Utilizzando anche, una volta identificato il problema e per effettuare interventi di manutenzione veri e propri “con le mani libere”, HoloLens di ultima generazione.
Scambio di dati, diagnostica allarmi e ricambistica, funzioni documentali (come ad esempio lo schema di una specifica parte di macchina o un estratto mirato del manuale d’uso) sono alcune delle funzioni più importanti di STAR. Compresa, per quanto riguarda la ricambistica, la funzione “carrello della spesa”, di recente implementata, con cui il tecnico può inviare la segnalazione direttamente all’ufficio acquisti qualora il ricambio non sia disponibile a magazzino.
Banali criticità (come la presenza di ostacoli di fronte alla macchina, una diversa illuminazione o la variazione delle condizioni esterne) che potrebbero impedire un corretto funzionamento dell’applicazione sono risolte memorizzando a priori alcuni punti chiave dell’oggetto, attraverso moderne tecniche di acquisizione e sovrapposizione d’immagini. “Un punto focale – spiega Stefano Puccini – è che le informazioni non risiedono sullo smartphone ma sul server della macchina, che è sua volta interfacciato, su richiesta del cliente, con il nostro server remoto. È un sistema per sua natura aperto e customizzato sulla specifica configurazione d’impianto ed esigenze della committenza”.
 

Presentata in anteprima durante uno speciale open day a Fiorano Modenese quale evoluzione del sistema LB Plus – la customizzazione del pacchetto AST4 per LB – STAR è infatti modulabile su ogni tipo di macchina e impianto in commercio (sia in ceramica, sia, potenzialmente, in settori diversi). “Il cliente deve semplicemente richiedere al proprio fornitore manuali d’uso, esplosi 3D delle varie componenti, ecc, tutti elementi di solito a portata di mano ma che spesso non si rivelano utili per mole, complessità, differenza di funzioni, competenze ed esperienze in azienda”. Con un occhio al domani: “In linea di principio – anticipa il direttore di AST4 – la soluzione può essere dotata di funzioni di autoapprendimento. In futuro sarà il cliente stesso ad inquadrare un nuovo componente-macchina, istruendo e manutenendo l’applicazione”. Autoconfigurando, in sostanza, la propria porta d’accesso a fabbrica ceramica 4.0.