Confindustria Ceramica

Stampo per ceramicadi Alfredo Ballarini10   Aprile   2017

Stampisti, redditività all'8%

Il settore degli stampisti per ceramica osservato attraverso un rappresentativo campione di 17 società ha incrementato le vendite nel 2015 del 7,02% passando da 82,53 milioni di Euro a 88,33 milioni di fatturato, riuscendo anche a mantenere, con un piccolissimo incremento percentuale, la redditività lorda operativa (EBITDA) che passa dal 7,86% del valore prodotto al 7,93%. La tenuta percentuale del margine lordo si manifesta nonostante un minor peso del valore aggiunto, che passa da un’incidenza del 38,47 al 37,25% rispetto al valore prodotto, grazie ad un contenimento dell’incidenza del costo del lavoro che, rimanendo quasi invariato in valore assoluto, diminuisce la sua incidenza dal 29,57% al 28,43% del valore prodotto. Come già evidenziato altre volte il costo del lavoro si nutre di una grossa fetta, il 76,31% , del valore aggiunto generato; in contropartita migliora il fatturato per addetto ma questa migliore produttività permette solo, come abbiamo visto prima, di assorbire la perdita di valore del lavoro svolto dai dipendenti. Aumenta nuovamente l’incidenza dei costi dovuti al godimento dei beni di terzi, quindi locazioni e affitti in genere, che da sola pesa per il 2,88% del valore prodotto (due anni prima incideva per oltre il 3%). Continua il trend crescente degli ammortamenti in valore assoluto, mentre in termini percentuali diminuiscono il peso di circa un decimo; gli accantonamenti passano da 60 mila euro a 343 mila, così il comparto operativo del conto economico evidenzia un Ebit in aumento per il quarto anno in valore assoluto, ma in diminuzione come peso percentuale sul valore prodotto dal 3,73% al 3,6%.
 

È positivo notare la frenata degli oneri finanziari, sia in valore assoluto che in percentuale, con una posizione finanziaria netta che passa dal 31,8% del 2014 al 30,8% del 2015, erodendo con il suo costo l’ 1,26% del valore prodotto, che è una percentuale ancora importante se confrontata con l’Ebit ottenuto dalla gestione operativa come sopra evidenziato, ma in diminuzione rispetto al quasi 2% dell’anno precedente. Questo contenimento degli oneri finanziari unito ai minori oneri straordinari e imposte permette al settore degli stampisti per ceramica di chiudere finalmente un conto economico in positivo con un utile finale pari all’1,27% del valore della produzione.
Il cash flow della gestione corrente migliora quasi raddoppiando, ma risulta ancora basso dato che permette il rimborso dei debiti finanziari netti in oltre 6 anni. Mantengono ancora circa lo stesso valore sia la capitalizzazione (intesa come peso dei mezzi propri sul totale del patrimonio aziendale) pari al 28,31% dell’attivo, sia il rapporto debt to equity cioè di quante volte il capitale di terzi (finanziario e non) supera il capitale proprio dei soci, pari a 2,12 volte . Il ciclo finanziario migliora riuscendo ad incassare dai clienti dopo una media di 138 giorni rispetto alla maggiore dilazione ottenuta dai fornitori, pari a circa una media di 144 giorni, escludendo però l’iva dai calcoli.
Statisticamente le “previsioni” sulla redditività dello scorso anno indicavano con una probabilità del 51% un EBITDA 2015 in diminuzione, ma di fatto era un gioco al 50 e 50 tra previsioni in miglioramento e in peggioramento e in effetti questa incertezza statistica è sfociata in un sostanziale mantenimento della posizione da parte dell’Ebitda come peso percentuale sul valore prodotto, aumentando tale peso di neanche un decimo. Per i bilanci 2016 questo calcolo indica ancora incertezza in quanto le maggiori probabilità, 59%, sono per un Ebitda % che si mantiene in un range tra il 7,1% e l’8,8% aperto dunque a varie possibilità sia in peggioramento che in miglioramento, ma con scalini di variazione tutto sommato contenuti. Notiamo che è molto più bassa, ma non priva di significato (35%) la possibilità che l’Ebitda % scenda al di sotto del 7,1% rispetto al valore prodotto; appare invece molto improbabile, ma come sempre non impossibile, che l’Ebitda% salga al di sopra dell’8,8% rispetto al valore della produzione.

Passando ad un’analisi grafica dei dati, effettuata grazie alla nuova applicazione WI-FROM.exe elaborata dallo Studio Ballarini per analizzare automaticamente in 1 minuto qualunque bilancio depositato in Italia, possiamo velocemente tracciare una serie di figure dalle quali avere ulteriori elementi di giudizio.
Il grafico dell’andamento della Struttura Finanziaria permette di meglio valutare l’efficienza e l’equilibrio dello stato patrimoniale:
1) Le vendite del settore in analisi, rappresentate dall’altezza del triangolo sulla destra sono inferiori rispetto al patrimonio investito, rappresentato dall’altezza di tutta l’area colorata a sinistra; quindi l’efficienza finanziaria del settore è inferiore a 1 ed esattamente 0,80, cioè attura meno di quanto investe.
2) I debiti finanziari netti raffigurati dall’ovale, mostrano di essere una percentuale abbastanza contenuta delle vendite (e quindi ancora più contenuta se calcolata sul patrimonio per quanto detto sopra) pari al 30,8%.
3) Il CCN capitale circolante netto (net working capital) del settore della formatura è, seppur di poco, positivo, cioè il rettangolo verde di destra riesce a formare un piccolo scalino superando il rettangolo verde di sinistra, appena sufficiente per finanziare la minima liquidità presente in attivo di stato patrimoniale (rettangolo rosso a sinistra). Questo significa: equilibrio finanziario di misura, perché le risorse finanziarie di lungo termine (rettangolo verde a dx) finanziano oltre agli investimenti di lungo termine (rettangolo verde a sx) anche, ma solo in piccola parte, le attività correnti.
4) Il Margine di Tesoreria, che risulta dallo scarto tra i due rettangoli rossi (se appoggiati alla stessa base), è algebricamente negativo, perché i finanziamenti di breve (rettangolo rosso destro) sono maggiori della liquidità (rettangolo rosso sinistro). Questo significa che la tesoreria di breve è a debito, come se si trattasse di un conto corrente bancario che evidenzia un utilizzo allo scoperto. Non è un fattore negativo in sé, ma se potesse essere eliminato, migliorando ancora il ciclo finanziario visto in precedenza, che copre sì il credito concesso ai clienti ma non il tempo di giacenza media delle merci a magazziono, sarebbe una situazione gestionalmente migliore e più economica.
5) Infine abbiamo il CCNo, cioè il capitale circolante netto operativo, identificato dallo scalino tra il rettangolo azzurro (clienti e altri crediti operativi) sommato all’arancione (magazzino) di sinistra e il rettangolo azzurro di destra (fornitori e altri debiti operativi), che altro non è che la necessità finanziaria creata, con la gestione operativa da magazzino e crediti, al netto delle dilazioni ottenute in gran parte da fornitori. Come emerge chiaramente dalla figura, il CCNo è stato finanziato completamente dai debiti finanziari a breve (rettangolo rosso di destra).
 

La panoramica che emerge anche a colpo d’occhio da questa figura grafica è quella di una situazione finanziaria appena equilibrata e certamente migliorabile. Questo giudizio è espresso chiaramente anche dal grafico “Come paga? Cioè c’è solidità finanziaria?” la cui “torta”, divisa in un’area rossa, che rispecchia l’insieme dei fattori da migliorare e in un’area verde che invece evidenzia quanto di positivo è stato riscontrato, evidenzia circa un quarto del cerchio in rosso e quindi migliorabile.
Nel grafico “Come lavora economicamente?” creato come i precedenti dall’applicazione di analisi di bilancio, per chi non ha esperienza o tempo per leggere i numeri, si evidenzia una “torta” simile alla precedente ed è dunque analogo il giudizio che viene espresso sulla qualità economica del gruppo di aziende aggregato degli stampisti per ceramica: un risultato più che discreto ma certamente migliorabile.

Riassumendo idealmente le caratteristiche economico-finanziarie di questo settore in un valore unitario di rating , valutato con la scala S&P, avremmo secondo calcoli da noi semplificati, un valore, ancora in miglioramento rispetto all’esercizio precedente a BBB+.