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Macchinari Imbullonati
L'Agenzia del Territorio include nella rendita catastale anche il valore degli impianti ed i macchinari ancorati al suolo o allimmobile, con pesanti ripercussioni sulle imprese
I fabbricati industriali sono inclusi nelle categorie catastali del gruppo D e per le loro peculiari caratteristiche la determinazione della loro rendita catastale tiene conto del loro costo di ricostruzione.
Da qualche anno e più in particolare dallanno 2012, a seguito dellemanazione da parte dellAgenzia del Territorio della Circ. 6/2012, alcuni uffici periferici dellAgenzia, tendono ad includere nella rendita catastale di cui sopra anche il valore di tutti gli impianti ed i macchinari che in qualche modo siano ancorati al suolo o allimmobile (cd. macchinari imbullonati).
In questo modo anche gli impianti ed i macchinari vengono considerati come immobili facendo crescere a dismisura le rendite catastali attribuite ai fabbricati industriali sulle quali lazienda deve calcolare e versare lIMU e la TASI.
La posizione di Confindustria Ceramica è quella dellesclusione degli impianti e dei macchinari dal calcolo della rendita catastale per i seguenti motivi:
- il reddito da essi prodotto dipende dallimpiego nellattività industriale, e non dal mercato immobiliare,
- non hanno un valore stabile nel tempo, poiché sono soggetti ad un processo di obsolescenza fisica e tecnologica rispetto alla struttura immobiliare;
- possono essere separati dallunità immobiliare senza pregiudicare la destinazione economica dellimmobile.
Confindustria Ceramica auspicava che la Legge di Stabilità 2015 avesse previsto una norma che accogliesse la posizione di cui sopra ma, purtroppo, essa non solo non ha formalizzato in norma tale tesi ma ha approvato una disposizione che ha avvalorato a livello normativo il contenuto della Circ. 6/2012 dellAgenzia del Territorio.
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