Confindustria Ceramica

Maria Chiara Bignozzi_direttore Centro Ceramicodi Cesare Carbonieri30   Gennaio   2015

Un nuovo direttore per il Centro Ceramico

Maria Chiara Bignozzi succede a Giorgio Timellini, in carica dal 2006. La ricerca applicata in sinergia con le aziende, la sua mission.

Inizio 2015 all’insegna delle novità per il Centro Ceramico. Dopo diversi anni, al direttore Giorgio Timellini è succeduta Maria Chiara Bignozzi, professore associato di Scienza e Tecnologia dei Materiali presso la Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna. Molti sono gli impegni che l’attendono. Il consorzio che ora la vede responsabile è, infatti, nel pieno di un’attività legata ad un tessuto industriale sempre in cerca di soluzioni e tecnologie all’avanguardia alle quali chiede di dare risposte concrete.

Il suo compito, Bignozzi, non pare dei più semplici considerata l’evoluzione in atto nel settore.
“Aver assunto la direzione del Centro significa per me arricchirmi di nuovi stimoli e partecipare a un periodo di sfide appassionanti. Il comparto ceramico sta conoscendo sostanziali cambiamenti soprattutto sul versante dell’offerta: oggi il prodotto ceramico è un prodotto di design non solo per rivestimenti, e pavimentazioni, ma anche per arredo e soluzioni innovative di progettazione. L’elevato contenuto tecnico raggiunto ha aperto la strada al consistente utilizzo della ceramica nelle grandi opere di architettura. Anche per questo, le competenze del Centro sono pronte a fornire un ulteriore e importante servizio di consulenza.”

Una prerogativa importante che già caratterizza la sua mission.

“Eredito dal passato un autentico patrimonio di esperienze maturato sin dal lontano ‘76, quando il Centro è stato inaugurato. E sulla base di quanto fatto finora, indirizzerò buona parte dei miei sforzi verso la ricerca applicata portata avanti in stretta sinergia con le imprese. Un impegno non indifferente che, comunque, seguirà anche le linee tracciate della Commissione Europea volte a uno sviluppo tecnologico a basso impatto ambientale, con prodotti e processi che contribuiscono al riciclo e alla riduzione di emissioni di gas ad effetto serra. Molte delle tematiche di ricerca del Centro Ceramico sono attualmente oggetto di seminari (svolti presso la sede di Sassuolo) indirizzati alle aziende, così da fornire anche un aggiornamento sulla ricerca scientifica, senza tralasciare aspetti importanti come le normative nazionali e internazionali.”

In nome, immaginiamo, dell’innovazione continua.
“Sicuramente, dato che, rispetto ad un tempo, i materiali dovranno essere ancor più performanti e sostenibili sia in termini di processo che di prodotto.”

A quali aree di intervento saranno diretti i vostri investimenti nel breve-medio periodo?
“Innanzitutto a quella delle risorse umane e poi al continuo aggiornamento delle strumentazioni tecniche e scientifiche. La sinergia con l’Università di Bologna e in particolare con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM), rende il Centro Ceramico un partner strategico per lo sviluppo di ricerche anche intersettoriali.”

Il Centro ha rappresentato, sin dalla sua istituzione, un punto di riferimento per le aziende: lo è ancora oggi?
“Assolutamente sì. La nostra forza nasce dal lungo radicamento nel territorio emiliano. La sede di Bologna e quella di Sassuolo, nel cuore del distretto, ci hanno permesso e ci permettono di agire a stretto contatto con le imprese, di effettuare prove e analisi secondo le più importanti certificazioni di prodotto nonché di garantire un’assistenza qualificata in tempi rapidi.”

In presenza di un progresso tecnologico incalzante, la formazione occupa uno spazio di primissimo piano.

“In particolare per noi. Il Centro Ceramico dà il suo contributo a corsi di formazione post diploma e post laurea, organizzando anche corsi ad hoc per le aziende. Il Centro si adopera affinchè la conoscenza dei materiali ceramici nasca già nella scuola superiore, bacino importante per la diffusione della cultura della ceramica. La crescita del settore industriale dipenderà anche dalle conoscenze dei giovani di tematiche importanti come quelle ambientali.”

Ormai imprescindibili per quanti operano nel settore.
 “E proprio per questa ragione che prestiamo molta attenzione oltre che allo studio del riciclo di materiali di scarto, anche alla ricerca di nuovi sistemi per il miglioramento energetico degli edifici, alla funzionalizzazione delle superfici ceramiche per impartire proprietà specifiche, alla realizzazione di nuovi prodotti che necessitano di basse temperature di cottura, insomma tutte tematiche in cui l’ambiente gioca un ruolo importante.”

Gli stakeholder che reggono il Centro sono l’Università di Bologna, Confindustria Ceramica, l’associazione nazionale delle cooperative produzione e lavoro e la CNA. Qual è il suo giudizio sulla loro collaborazione?
“Un giudizio molto positivo. Il Consorzio ha sempre lavorato in perfetta armonia e con una visione unitaria. L’atteggiamento costruttivo dei suoi componenti sarà di fondamentale aiuto per proseguire sulla strada di una crescita dinamica a cui, mi auguro, di poter contribuire al meglio”