04 Luglio 2013
Efficienza idrica e ceramica
La Camera dei Deputati introduce il risparmio idrico negli incentivi strutturali per le ristrutturazioni edili. Un importante provvedimento strutturale a partire dal 2014
Anche lacqua, al pari dellenergia, è una risorsa scarsa il cui utilizzo efficiente nellambito delle abitazioni merita una incentivazione. Non temporaneo, come le misure fiscali attuali in scadenza a fine 2013, ma strutturale tale da dare risposte alla indispensabile riqualificazione del patrimonio edilizio italiano. E questa la decisione assunta, allunanimità, nella giornata di ieri alla Camera dei Deputati, su un emendamento che ha visto concordi sia la Commissione che lo stesso Governo.
Un risultato importante anche per lindustria ceramica italiana, che nel comparto dei sanitari è in grado di rendere disponibili vasi con consumi di soli 6 litri, come anche nellindustria delle piastrelle di ceramica per i conseguenti lavori di riqualificazione delle sale da bagno. Un traguardo reso possibile dallordine del giorno, presentato dal senatore Stefano Vaccari ed altri ed approvato dal Governo, i cui contenuti alla Camera sono diventati un emendamento presentato da Giuseppe Fioroni ed altri che è stato, come detto, approvato ieri sia in aula che nelle commissioni referenti che dal Governo. Ora si attenda, entro il 4 agosto, la definitiva rilettura al Senato per lapprovazione finale.
Le misure di incentivazione dell'installazione di apparecchi sanitari ad elevata efficienza idrica rappresenta uno dei contributi che il settore ceramico può dare al miglioramento e riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale. Accanto alle piastrelle, che nelle facciate ventilata migliorano lefficienza energetica delledificio, anche i sanitari in ceramica potranno essere in grado di elevare lefficienza idrica delle nostre case.
Tale norma apre importanti opportunità di risparmio se si pensa che lacqua utilizzata per lo scarico dei vasi rappresenta il 30% dei consumi medi giornalieri di un cittadino italiano, pari a 250 litri giorno. Una recente indagine del Cresme ha evidenziato che in Italia sono installati oltre 57 milioni di vasi, che consumano 1,4 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno equivalenti ad un costo annuo di 2,4 miliardi di euro. Oltre il 51% di questi sanitari è stato posato prima del 1990, quando gli apparecchi sanitari utilizzavano 12-15 litri per ogni scarico, rispetto ai prodotti attuali operano invece con scarichi ridotti, pari o inferiori a 6 litri.
Se si sostituissero i 28,4 milioni di vasi ante 1990 con nuovi apparecchi aventi scarico massimo pari a 6 litri si avrebbe un risparmio strutturale di acqua pari a 414 milioni di metri cubi allanno. Per i consumatori vorrebbe dire un minor costo di 665 milioni di euro lanno, per lambiente, oltre alla tutela della risorsa idrica, anche 2,9 milioni di tonnellate di CO2 evitata ogni anno per la produzione dellenergia elettrica utilizzata per lapprovvigionamento e la distribuzione della risorsa idrica.
Queste misure potranno dare una mano anche allindustria italiana dei sanitari in ceramica, che vive oggi una situazione di difficoltà. Lo stesso studio Cresme ha valutato che lincentivazione fiscale della sostituzione dei vasi, equiparandoli al 65% previsto per efficienza energetica, se fosse stata introdotta nel secondo semestre 2013 avrebbe potuto stimolare 123.000 interventi, attivando investimenti per 67,7 milioni di euro, e con effetti occupazionali diretti e indotti quantificati in 756 posti di lavoro.
Allindustria ceramica italiana che chiedeva interventi strutturali per affrontare la crisi strutturale del comparto edilizio nazionale afferma il Presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli il Governo ed il Parlamento hanno dato una risposta positiva ed alta, a partire dal 2014. Linserimento del risparmio idrico nelle misure incentivabili, sottolineando come anche lacqua al pari dellenergia sia una risorsa scarsa da tutelare, va nella giusta direzione di una finanza pubblica che orienta verso percorsi di sviluppo sostenibile le proprie scelte.