Confindustria Ceramica

Emission Trading System

Il sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE (Emission Trading System – UE ETS) è un sistema “cap-and-trade” istituito nel 2005 dall’Unione Europea, che persegue il contenimento delle emissioni di CO2 grazie alla definizione, a livello comunitario e dell’impianto soggetto, di un tetto emissivo massimo.


Il settore ceramico è incluso nell’attuale III FASE (2013-2020) ed è in procinto di entrare nella IV fase (2021-2030).


La sfida ambiziosa a cui i settori ceramici sono chiamati ad affrontare  è legata agli obiettivi al 2030 delle emissioni che impongono una riduzione del tetto delle emissioni pari al -43% rispetto al 2005.


Attualmente oltre 116 impianti dei settori piastrelle, laterizi, refrattari e sanitari sono soggetti alla Direttiva ETS. Tali settori sono ad alta intensità energetica e interessati per lo più alla competizione internazionale. I settori ceramici sono stati riconosciuti esposti a un elevato rischio di trasferimento (fuori dalla comunità europea) delle emissioni di CO2 (carbon leakage) e beneficiano di quote di emissione (EUA) a titolo gratuito.


Nonostante questa copertura il settore ceramico ha visto negli anni aumentare il deficit tra le emissioni da compensare e le quote ricevute gratuitamente come mostrato nella figura sotto riportata che evidenzia un impatto economico di 7.8 milioni di euro per il solo 2019.

 

Semplificazioni per i piccoli emettitori (opt out)

L’Italia è uno dei pochi Paesi a livello europeo ad avere adottato  delle misure equivalenti all’ETS per imprese con emissioni < 25.000 tCO2/a; il così detto opt out che assicura alle imprese semplificazioni amministrative ed un contenimento dei costi a tutela dei più piccoli emettitori.
Sono state previste le misure opt out anche per la IV fase e ben 108 installazioni hanno deciso di aderire: 52 aziende di piastrelle e 56 laterizi.